
Dopo l’esito del Concorso fotografico “Ritratto con Lune di Giove” (vedi la premiazione in Coelum n. 157) – buono in qualità, ma non eccezionale nel numero di elaborati arrivati in redazione – abbiamo voluto analizzare i motivi che hanno portato a una partecipazione così tiepida, e ci siamo resi conto (ma l’avevamo capito già da tempo) di aver forse preteso un po’ troppo dalla capacità di soffrire dei nostri lettori… Non era infatti per niente facile riuscire a riprendere Giove con una risoluzione tale che consentisse di mostrare anche i suoi satelliti… e per di più dovendo gestire la presenza di una figura umana situata a grande distanza.
Fatti due conti, era davvero impossibile pensare che “migliaia” di persone si sarebbero messe a calcolare tempi, distanze, inquadrature, per poi appostarsi di notte chissà quante volte prima di trovare la serata giusta e la giusta sincronizzazione con l’amico, il figlio, la moglie o la fidanzata lontana a fare da silouette. Errore nostro, che dovevamo pensare a qualcosa di più facile da realizzare.
COME AD ESEMPIO, IL TEMA CHE ABBIAMO SCELTO PER IL CONCORSO DELLA PROSSIMA ESTATE…
Guardate attentamente le foto di questo articolo. Sono talmente diffuse in rete che probabilmente vi sarà già capitato di vederle… Un uomo gioca con i suoi figli usando la Luna come un pallone, un altro la racchiude in una cornice e la trasforma in un quadro d’autore o le appiccica le lancette di un orologio… uno la pittura di nero durante un’eclisse, ci mette una scala per raggiungerla o la usa come delle corna… Sono tutti scatti realizzati dal fotografo francese Laurent Laveder,
che insieme alla sua compagna Sabine Sannier ha creato una collezione – denominata “Moon Games” – nella quale ha cercato di condensare il suo amore per l’astronomia e quello per la fotografia, passando albe e tramonti sulla spiaggia di Tréguennec in Bretagna per riprendere la Luna in decine e decine di modi fantasiosi…
Regolamento di partecipazione, premi in palio e quant’altro, sarà tutto meglio precisato nel prossimo numero. Nel frattempo… pensateci su!
Molto interessante 🙂