
Siete stufi di giocare a chi scorge il maggior numero di meteore, o a chi individua più oggetti Messier? Avete voglia di un passatempo da sperimentare con gli amici durante queste fredde notti stellate? Bene, ecco la sfida che fa per voi. Quando sarete fuori a osservare, provate a cercare, nella volta che vi sovrasta, strutture geometriche regolari formate da stelle: quadrati, triangoli rettangoli, sequenze di punti equidistanti, e così via. Vince chi ne trova di più in un dato periodo di tempo. Ok, sappiamo che non lo farete mai, ma se aveste avuto la pazienza di giocare per più notti vi sareste accorti che ogni particolare forma richiede un certo livello di limpidezza del cielo per essere percepita. E quanto più la figura cercata è complessa, tanto più scura dovrà essere la volta celeste per consentirne l’avvistamento. Ovvio, direte voi: più stelle ci sono, meglio riuscirò a immaginare nuove costellazioni dalla struttura regolare e articolata. Vero. Però sappiate che dietro questa banale constatazione si cela una delle teorie matematiche più affascinanti degli ultimi cent’anni: la Teoria di Ramsey, concepita dall’inglese Frank Plumpton Ramsey (1903-1930), matematico di prodigiosa intelligenza che morì giovanissimo dopo aver lasciato contributi determinanti in discipline molto diverse, come la logica, la probabilità e l’economia.