Ricorderete tutti lo storico annuncio dell’11 febbraio 2016 relativo alla prima rivelazione di onde gravitazionali (di cui potete leggere lo speciale pubblicato su Coelum Astronomia 198). L’evento, identificato con la sigla GW150914 e avvenuto il 14 settembre 2015, ha aperto le porte a una “nuova astronomia” permettendo di scrutare il cosmo con nuovi occhi, quelli delle onde gravitazionali appunto, teorizzate ben un secolo prima dal grande Albert Einstein ma sempre sfuggite alle incessanti ricerche degli scienziati di tutto il mondo.
Quando i primi rumors affidabili sulla prima rivelazione di onde gravitazionali iniziarono a circolare, poco prima del Natale 2015, come molti altri fisici e astrofisici, abbiamo iniziato a pensare a cosa questo poteva portare – cosa poteva averle causate, ma anche cosa significava per le nostre ricerche, quali altre strade si potevano aprire – e a discuterne principalmente durante i pranzi o le pause caff?.
Le idee erano tante e una delle cose che ci interessava di pi? era collegare queste osservazioni alla possibile nascita ed evoluzione dei semi, ovvero gli antenati, dei buchi neri supermassivi, che sono ancora un mistero.