

Già nel numero 142 abbiamo cominciato a parlare di Cassiopea, la mitologica regina d’Etiopia che andò sposa al re Cefeo e fu poi immortalata nella costellazione a forma di trono che noi tutti conosciamo. E il “cominciato” si riferisce al fatto che quella regione, attraversata dalla Via Lattea, mostra un numero talmente alto di oggetti deep-sky da non poter essere certamente esaurito in una sola puntata. Riprendiamo quindi il discorso e tuffiamoci nella parte ovest della costellazione, al confine con Cefeo. L’americano Jeff Bondono, uno dei più autorevoli astronomi dilettanti degli Stati Uniti, l’ha battezzato “Cassiopeia Salt-and-Pepper”, una definizione che ha adattato a altri due oggetti del tutto simili: M11 (Scutum Salt-and-Pepper) e M37 (Auriga Salt-and-Pepper). Stiamo parlando dell’ammasso aperto M52, caratterizzato come gli altri due da una notevolissima concentrazione stellare, e dal fatto che (almeno a sentire Jeff) nelle foto mostra una vaga somiglianza con uno spolverio di granellini di sale su un fondo scuro di pepe.