30 anni fa il primo PLANETARIO VIRTUALE ITALIANO

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30 anni fa il primo PLANETARIO VIRTUALE ITALIANO
Uno dei tanti esempi che ancor oggi si trovano in rete dell’uso fatto del Planetario di Massimino. In questo caso la schermata ricostruisce l’aspetto del cielo a Gerusalemme durante l’eclisse di Luna che è consuetudine associare alla giornata della crocifissione di Gesù. Il software, forse il primo al mondo tra i Planetari virtuali già esistenti, correggeva automaticamente il progressivo sfasamento tra tempo universale e tempo dinamico (dovuto alla non uniforme rotazione della Terra), ricostruendo gli eventi più antichi con una precisione che lo abilitava a un uso di tipo professionale. La schermata in oggetto è relativa alla versione “Planetario 2.0” per MS-Windows. Introvabile, purtroppo, quella di Planetario 1.0, molto più spartana e ovviamente non a colori.

Planetario
Uno dei tanti esempi che ancor oggi si trovano in rete dell’uso fatto del Planetario di Massimino. In questo caso la schermata ricostruisce l’aspetto del cielo a Gerusalemme durante l’eclisse di Luna che è consuetudine associare alla giornata della crocifissione di Gesù. Il software, forse il primo al mondo tra i Planetari virtuali già esistenti, correggeva automaticamente il progressivo sfasamento tra tempo universale e tempo dinamico (dovuto alla non uniforme rotazione della Terra), ricostruendo gli eventi più antichi con una precisione che lo abilitava a un uso di tipo professionale. La schermata in oggetto è relativa alla versione “Planetario 2.0” per MS-Windows. Introvabile, purtroppo, quella di Planetario 1.0, molto più spartana e ovviamente non a colori.
Intervista a Piero Massimino (e commenti) a cura di Aldo Vitagliano.

Nel 1986, grazie all’inventiva dell’astronomo Piero Massimino e all’appoggio editoriale (ma non solo) del mensile l’Astronomia, gli appassionati italiani ebbero il privilegio di poter lavorare e divertirsi con il primo planetario software veramente in grado di descrivere graficamente i fenomeni celesti. Fu come aver all’improvviso moltiplicato per tre l’estensione dei propri possedimenti, potendo ora contare non solo sul cielo presente, ma anche su quello passato e futuro.

Trenta anni fa, a partire dai primi anni ‘80, ha avuto inizio la grande rivoluzione informatica, e i successivi cinque lustri hanno visto il più fantastico incremento di prestazioni che un prodotto della tecnologia umana abbia mai realizzato. Se un jet di linea attraversa l’Atlantico a una velocità 100 volte maggiore delle caravelle di Colombo, trasportando il decuplo dei passeggeri, il notebook che ho sulla scrivania fa i conti a una velocità 50 mila volte maggiore del primo IBM XT sul quale – nel 1985 – ho imparato a programmare, con una memoria 30 mila volte più capace; per giunta con prestazioni alquanto superiori al mitico supercomputer Cray 2 (1985), a un prezzo trentamila volte inferiore. Trasferito alla traversata atlantica di prima… è come se la si potesse effettuare in un solo minuto anziché in 5 settimane, pagandola quanto un biglietto del tram!

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