Home News di Astronomia Telescopio spaziale Hubble: 30 anni and counting…

Telescopio spaziale Hubble: 30 anni and counting…

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Credito immagine: NASA, ESA e STScI
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Credito immagine: NASA, ESA e STScI

Comincia l’attesa per l’immagine che verrà rilasciata per festeggiare il 31esimo compleanno del decano dei telescopi spaziali. Release e richiami delle più belle immagini porteranno alla celebrazione e si parte, giustamente dall’immagine che ha segnato il suo trentesimo compleanno, un anniversario tondo di tutto rispetto!

Nell’immagine, che è ancora l’intestazione del sito NASA dedicato ad Hubble, vediamo in tutta la sua bellezza la gigantesca nebulosa rossa NGC 2014 e la sua più piccola vicina blu NGC 2020. Assieme fanno parte di una vasta regione di formazione stellare nella Grande Nube di Magellano, la galassia satellite della Via Lattea forse più nota, situata a 163.000 anni luce di distanza da noi.

L’immagine è soprannominata “Cosmic Reef”, ovvero barriera cosmica, perché guardandola richiama alla mente una parte di una barriera corallina che galleggia in un vasto mare di stelle.

Alcune delle stelle di NGC 2014 sono veri e propri mostri: il fulcro scintillante della nebulosa è un raggruppamento di stelle luminose e pesanti, ciascuna da 10 a 20 volte più massiccia del nostro Sole.

NGC 2020 invece, la più piccola nebulosa blu in basso a sinistra, è stata creata da una stella mammut solitaria 200.000 volte più luminosa del nostro Sole. Il gas blu è stato espulso dalla stella attraverso una serie di eventi eruttivi durante i quali ha perso parte del suo involucro esterno di materiale.

La guida del cielo, giorno per giorno, per il mese di marzo 2021

Una delle ultime immagini rilasciate la trovate invece come immagine di fondo della Guida osservativa sull’ultimo numero di Coelum Astronomia.

Nell’immagine vediamo due oggetti Herbig-Haro, uno degli spettacoli più rari del cielo notturno: sottili getti di materia che fluttuano tra il gas e le stelle circostanti. Sono HH46 e HH47, due di questi oggetti multicolori nella costellazione della Vela.

ESA / Hubble e NASA, B. Nisini; CC BY 4.0

Il meccanismo di formazione fu svelato, dall’astronomo americano RD Schwartz nel 1977, quando proprio al centro di questi due lunghi getti venne scoperta la presenza di una protostella (non visibile nell’immagine), che interagisce con la materia circostante. Flussi di materia sono stati espulsi dalla stella appena nata, e spinti violentemente verso l’esterno si sono scontrati con il gas circostante creando le onde d’urto luminose che oggi possiamo vedere.

E ora aspettiamo la prossima…


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Coelum Astronomia di Marzo 2021
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