HAI SCELTO DI CANCELLARE IL TUO ACCOUNT
Questa operazione è IRREVERSIBILE, sei sicuto di voler procedere alla cancellazione del tuo account?
Se scegli di procedere, l'accesso al sito sarà immediatamente bloccato e la cancellazione sarà eseguita entro 10 giorni lavorativi.
ANNULLA
CONFERMA CANCELLAZIONE
Questo sito si serve dei cookie per fornire servizi. Utilizzando questo sito acconsenti all'utilizzo dei cookie -
Maggiori Informazioni -
Ok
22 Gennaio 2021
Ci sono 237 utenti collegati
Ti trovi in: Home Page » Risultati della ricerca
Uno studio dell’ESO riporta i primi dati sul danno che le grandi costellazioni satellitari di varie aziende che stanno cominciando ad abitare l’orbita bassa terrestre, possono fare all’osservazione del cielo, sia dal punto di vista amatoriale che da quello scientifico portato dai Grandi Telescopi terrestri.
Tag:Amazon, costellazioni satellitari, ESO - European Southern Observatory, OneWeb, SpaceX
Ancora lontani dal conoscere la causa dei cosidetti lampi radio veloci (FRB) gli astronomi che utilizzano il Very Large Telescope dell’ESO hanno però hanno osservato per la prima volta un FRB attraverso un alone galattico. Con una durata di meno di un millisecondo, questa enigmatica esplosione di onde radio cosmiche è passata quasi indisturbata, suggerendo che l’alone abbia una densità sorprendentemente bassa e un campo magnetico debole. Questa nuova tecnica potrebbe essere utilizzata per esplorare gli aloni sfuggenti di altre galassie.
Tag:alone galattico, ASKAP Australian Square Kilometre Array Pathfinder, ESO - European Southern Observatory, fast radio burst, FRB 181112, FRB Fast Radio Burst, Galassie, Lampi Radio Veloci, struttura delle galassie, VLT (Very Large Telescope)
E nel recuperare le notizie uscite nelle due settimane di riposo… potevamo tralasciare questa meraviglia ripresa dai telescopi dell’ESO e rilasciata lo scorso 7 agosto? Costituita da polvere, idrogeno, elio e tracce di elementi più pesanti, la regione della Nebulosa Gabbiano è una culla calda ed energica di nuove stelle. Il notevole dettaglio catturato qui dal VST (VLT Survey Telescope) dell’ESO rivela i singoli oggetti astronomici che la compongono, nonché le caratteristiche più fini al loro interno. Il VST è tra i più grandi telescopi al mondo che produce survey del cielo in luce visibile.
Tag:ESO - European Southern Observatory, Nebulosa Gabbiano - IC 2177, regione HII, Sharpless 2-296, VLT Survey Telescope (VST)
Il debole, effimero bagliore che emana dalla nebulosa planetaria ESO 577-24 persiste solo per poco tempo – circa 10.000 anni, un battito di ciglia in termini astronomici. Il Very Large Telescope dell’ESO ha catturato questo guscio di gas ionizzato incandescente – l’ultimo respiro della stella morente i cui resti ribollenti sono visibili nel cuore di questa immagine. Mentre il guscio gassoso della nebulosa planetaria si espande e si affievolisce, scomparirà lentamente alla vista.
Tag:ESO - European Southern Observatory, ESO 577-24, FORS2, Gemme cosmiche, Nebulosa planetaria, VLT (Very Large Telescope)
Durante le verifiche di un nuovo sottosistema del cacciatore di pianeti SPHERE, installato sul VLT (Very Large Telescope) dell’ESO, alcuni astronomi sono riusciti a catturare con una chiarezza senza precedenti – anche rispetto alle osservazioni di Hubble – dettagli drammatici della turbolenta relazione stellare nella binaria R Aquarii.
Tag:ESO - European Southern Observatory, R Aquarii, Sphere, VLT (Very Large Telescope)
Sembra proprio il “vicino di casa” perfetto. Un nuovo pianeta extrasolare, dal clima temperato e di dimensioni terrestri è stato scoperto a soli 11 anni luce dal Sistema Solare dallo strumento HARPS dell’ESO. Target ideale per il prossimo passo, quando la nuova generazione di telescopi, in prima fila ELT dell’ESO, comincerà a studiarne atmosfera e composizione.
Tag:ESO - European Southern Observatory, esopianeti, HARPS
La flotta di telescopi ESO in Cile ha rilevato per la prima volta la controparte visibile di una sorgente d’onda gravitazionale, quinto risultato della collaborazione LIGO-Virgo. Storiche osservazioni che suggeriscono che la sorgente sia il risultato della fusione di due stelle di neutroni chiamata kilonova, da tempo prevista e alla base della creazione di elementi pesanti come l’oro e il platino. Ma non solo, all’evento è associato anche un raro lampo gamma di breve durata, che completa il quadro portando alla conferma di eventi fin’ora solo teorizzati. Numerosi gli studi pubblicati su Nature e altre riviste scientifiche e presentati oggi in tre conferenze stampa in simultanea dalle principali agenzie coinvolte.
Tag:astronomia multimessaggero, controparte visuale, ESA - European Space Agency, ESO - European Southern Observatory, GRB, Interferometro per onde gravitazionali VIRGO, kilonovae, Lampi Gamma, LIGO, onde gravitazionali
Due dei più famosi abitanti del cielo condividono la scena con un vicino meno noto, in questa enorme immagine da 3 gigapixel ottenuta dal VST (VLT Survey Telescope) dell’ESO, la Nebulosa Aquila, la Nebulosa Omega e Sharpless 2-54. Il mosaico, ottenuto da decine di immagini, conta 3,3 gigapixel, una delle immagini più grandi mai distribuite dall’ESO.
Tag:ESO - European Southern Observatory, Nebulosa Aquila, Nebulosa Omega, Osservatorio Paranal, Sharpless 2-54, VST Very Large Survey Telescope
Una immagine da record: l’immagine nella banda infrarossa più grande mai ottenuta della Piccola Nube di Magellano. La Piccola Nube di Magellano è una caratteristica inconfondibile del cielo australe, anche a occhio nudo. Ma i telescopi in luce visibile non possono avere una visione completa di ciò che la galassia contiene a causa delle nubi di polvere interstellare che oscurano la visione. Le potenzialità infrarosse del telescopio VISTA hanno consentito ora agli astronomi di vedere la miriade di stelle di questa galassia vicina molto più chiaramente di prima.
Tag:ESO - European Southern Observatory, infrarosso, Piccola nube di Magellano, VISTA, VISTA Survey of the Magellanic Clouds
«Un primo passo verso lo studio delle atmosfere di pianeti di tipo terrestre», dice Luigi Mancini dell’Università di Roma Tor Vergata, tra gli scopritori di uno strato gassoso attorno a Gliese 1132b, che assurge al titolo di pianeta extrasolare con la gravità più simile alla Terra dotato di atmosfera.
Tag:atmosfera pianeti extrasolari, atmosfere planetarie, ESO - European Southern Observatory, Gj 1132b, Gliese 1132b, MPG/ESO, Pianeti Extrasolari, pianeti rocciosi, simil-terre
[archive]