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Una Encelado cinerea con geyser

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Gli intriganti getti del polo sud di Encelado, visti da lontano, in contro luce, mentre la luna brilla della luce riflessa di Saturno. Credit: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute

Potenti getti che si espandono nello spazio, fuoriescono dal polo sud di Encelado. Questa l’immagine rilasciata dalla veterana dello spazio Cassini, che ha immortalato i geyser della luna di Saturno. Nitidi come non mai in questo scatto, i pennacchi di Encelado – composti in gran parte di acqua – sono originati dall’oceano sotterraneo presente sulla luna e affiorano attraverso le fessure situate sulla sua superficie gelide.
La veduta è stata immortalata dalla sonda il 13 aprile 2017 mentre volava a una distanza di circa 808.000 chilometri al di sopra della superficie di Encelado. L’immagine ha una risoluzione di 5 chilometri per pixel.

Durante i suoi sorvoli, Cassini ha rivelato molecole di metanolo e altri composti nelle vicinanze dei geyser e ha raccolto una grande mole che potrebbero aiutare gli scienziati a svelare i misteri dell’oceano sotterraneo.

Questo scatto si unisce all’immensa collezione di una delle più sofisticate navicelle interplanetarie mai costruite, frutto della collaborazione tra NASA, ESA ed ASI.

Lanciata nel 1997 da Cape Canaveral, la missione Cassini-Huygens ha raggiunto Saturno dopo 7 anni di viaggio, durante i quali ha percorso oltre 3.5 miliardi di chilometri, inserendosi in orbita l’1 luglio 2004.

Alla vigilia di Natale del 2004 l’orbiter Huygens si è staccato dalla sonda principale per dirigersi verso Titano, il più grande satellite di Saturno, e arrivare in seguito a sfiorare Encelado. Da allora è iniziata un’intensa attività, che ha reso Cassini-Huygens la missione dei record dell’esplorazione di uno dei sistemi planetari più complessi del nostro Sistema solare.

Per la sonda, a quasi due decenni dal suo lancio, si avvicina il momento della meritata ‘pensione’. Cassini, infatti, sarà operativa ancora per pochi mesi: il 15 settembre 2017, dopo che la sua orbita sarà inclinata al di fuori del piano degli anelli, la sonda si tufferà nell’atmosfera del pianeta per quello che è stato definito il ‘Grand Finale’.


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