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Seicento milioni di anni d’aridità

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Sette dei campioni di suolo marziano raccolti e analizzati da Phoenix.
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Sette dei campioni di suolo marziano raccolti e analizzati da Phoenix.

I risultati verranno presentati martedì prossimo, il 7 febbraio, all’Esa. Ma sono già usciti su Geophysical Research Letters, e per chi ancora sogna un incontro con i marziani è chiaro che non si tratta di buone notizie. L’acqua in forma liquida, dicono gli scienziati, ha lambito la superficie del pianeta per non più di 5000 anni nel corso dei miliardi di anni trascorsi dalla sua formazione. Almeno stando ai campioni analizzati. In ogni caso, negli ultimi 600 e passa milioni di anni non se n’è vista nemmeno una goccia. E niente acqua, niente vita.

Questo è quanto emerge da uno studio minuzioso – ha richiesto tre anni di lavoro – dei campioni di suolo marziano raccolti nel 2008 dal lander della NASA Phoenix, e analizzati all’interno del suo laboratorio chimico di bordo. E quel che è peggio è che il risultato non si limita al sito di atterraggio di Phoenix. Stando a studi precedenti e alle immagini da satellite, infatti, il suolo di Marte appare uniforme su tutta la sua superficie. Dunque, gli scoraggianti risultati dell’analisi sembrano essere validi per l’intero pianeta. Ciò significa che l’acqua, in forma liquida, è stata presente sulla superficie di Marte per un periodo tempo troppo breve per permettere alla vita di affermarsi.

Una notizia desolante e perentoria, per lo meno per quanto riguarda la superficie. Ma la speranza è l’ultima a morire, anche se questa volta, per tenerla accesa, occorrerà scavare davvero molto a fondo. Come ha spiegato il responsabile della ricerca, Tom Pike, dell’Imperial College di Londra: «Nonostante vi sia abbondanza di ghiaccio, Marte sta attraversando una fase di supersiccità che dura da centinaia di milioni di anni. Riteniamo che ci sia un netto contrasto fra il Marte che conosciamo oggi e la sua storia precedente, durante la quale ci sono stati periodi più caldi e più umidi che potrebbero essersi mostrati più adatti allo sviluppo della vita. Le future missioni NASA ed ESA dirette verso il pianeta dovranno tenersi pronte a scavare più in profondità, se vogliono cercare indizi dell’eventuale presenza di vita, che magari potrebbe ancora starsene rifugiata nel sottosuolo».

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3 Commenti

  1. Secondo me mostrano le foto che devono mostrare, ma ragazzi non ci hanno ancora mostrato la luna dal lato che non si vede, non ci hanno ancora mostrato le immagini in HD e pretendiamo che ci mostrino la realtà di Marte? sono 40 anni che vanno sulla luna, dovremmo conoscerla come il nostro pianeta visto che è il nostro satellite, ma invece no. Secondo me il solo fatto che non ci mostrino le immagini reali e che ci nascondono la verità, fa si che non credo + a nulla di quello che ci fanno intendere di avere scoperto. Mi stupisco di voi, giravano immagini vecchie di qualche anno dove mostrano il ghiaccio nei due poli del pianeta, ma forse è meglio che lascio stare. E’ giusto che ognuno sia libero di credere ciò che vuole. Hasta la vista..!