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Phoenix riappare dopo dieci anni

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Questa animazione mostra due immagini scattate dalla camera High Resolution Imaging Science Experiment sul Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa. È possibile notare i resti del Mars Phoenix Lander sul sito di ammartaggio nel 2008 e a fine 2017, quando la polvere marziana ha oscurato gran parte di ciò che era visibile due mesi dopo l’arrivo della sonda. Il lander è nella parte superiore delle immagini, il guscio posteriore e il paracadute in basso. Crediti: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona
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Questa animazione mostra due immagini scattate dalla camera High Resolution Imaging Science Experiment sul Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa. È possibile notare i resti del Mars Phoenix Lander sul sito di ammartaggio nel 2008 e a fine 2017, quando la polvere marziana ha oscurato gran parte di ciò che era visibile due mesi dopo l’arrivo della sonda. Il lander è nella parte superiore delle immagini, il guscio posteriore e il paracadute in basso. Crediti: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

Lanciato il 4 agosto 2007 dalla Cape Canaveral Air Force Station in Florida, il lander della Nasa Phoenix arrivò su Marte nel 2008 e rimase operativo per soli 5 mesi, analizzando il suolo e l’ambiente circostanti il sito di ammartaggio fino a quando i pannelli solari smisero di funzionare. Dopo dieci anni, la fotocamera High Resolution Imaging Science Experiment (Hirise) a bordo dell’americano Mars Reconnaissance Orbiter è riuscita a regalarci un nuovo scatto dei resti del lander, ormai sommersi dalla scura polvere marziana.

La carcassa, lo “scudo” protettivo a forma di cono e il paracadute sono ancora visibili negli scatti del 21 dicembre 2017, ma – rispetto a quelli del 2008 – sono ormai quasi totalmente sepolti. Entrambe le foto coprono un’area larga circa 300 metri.