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Philae è stato ritrovato!

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Qui sopra le immagini che confermano il ritrovamento di Philae. ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA; context: ESA/Rosetta/NavCam – CC BY-SA IGO 3.0
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Qui sopra le immagini che confermano il ritrovamento di Philae e il punto in cui è stato trovato. ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA; context: ESA/Rosetta/NavCam – CC BY-SA IGO 3.0

Ed eccolo il piccolo lander, incastrato in una fenditura della superficie della cometa. L'immagine ha una risoluzione di 5 cm per pixel. Copyright ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA
Le immagini sono state scattate il 2 settembre dalla fotocamera OSIRIS, la camera per riprese ad alta risoluzione, a bordo della sonda che si trovava a 2,7 km dalla superficie e che mostrano chiaramente il corpo principale del lander e due delle tre gambe. Ci mostrano l’orientamento del lander e chiariscono il perché sia stato così difficile stabilire delle comunicazioni dal giorno dell’atterraggio, il 12 novembre del 2014.

«A solo un mese dalla fine della missione, siamo davvero felici di essere finalmente riusciti a riprendere Philae, e con un dettaglio tanto sorprendente», ha dichiarato Cecilia Tubiana, del team OSIRIS, la prima persona ad aver visto le immagini in arrivo da Rosetta solo l’altro ieri.

«Dopo mesi di lavoro, con indizi sempre più insistenti che puntavano a questo oggetto candidato per essere il lander, sono davvero emozionato dal fatto che infine abbiamo questa immagine di Philae, adagiato in Abydos” ha detto Laurence O’Rourke, il coordinatore di tutti gli sforzi di ricerca del lander in questi ultimi mesi, assieme ai team OSIRIS e SONC/CNES.

Philae è stato visto l’ultima volta mentre atterrava su Agilkia, dov’è rimbalzato e volato per altre due ore prima di finire in una zona chiamata Abydos, sul lobo più piccolo della cometa.

Dopo tre giorni, la batteria principale era esaurita e il lander è andato in ibernazione, per svegliarsi di nuovo e comunicare brevemente con Rosetta nel giugno e luglio 2015, quando la cometa era in prossimità del punto più vicino al Sole della sua orbita ed era quindi disponibile più energia solare per ricaricare la batteria.

Tuttavia, fino ad oggi, la posizione precisa di Philae non era nota. Grazie ai radio scandagli, era stato possibile circoscrivere la posizione del lander entro un’area di poche decine di metri, ma la bassa risoluzione delle immagini scattate da una notevole distanza avevano portato all’identificazione di numerosi falsi candidati.

Un numero considerevole di questi era stato scartato dalle analisi condotte in precedenza e le diverse tecniche di controllo avevano dimostrato di convergere più volte verso un particolare target che è risultato poi essere proprio il lander Philae, ben visibile nelle immagini ad alta risoluzione catturate a distanza ravvicinata dalla superficie della cometa.

Nell'immagine si possono distinguere numerose caratteristiche e strumentazioni del piccolo lander. Ricordiamo che la risoluzione dell'immagine è di 5 cm per pixel! Cliccare l'immagine per ingrandire. Crediti: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

Alla quota di 2,7 km, la risoluzione della camera OSIRIS ha una risoluzione di 5 cm/px, sufficiente per distinguere le caratteristiche strutturali di Philae, il cui corpo principale misura circa 1 metro, come visibile dall’immagine qui affianco.

«Questa fantastica scoperta giunge proprio alla fine di una lunga ed estenuante ricerca,» ha affermato Patrick Martin, Rosetta Mission Manager. «Ormai cominciavamo a pensare che Philae sarebbe rimasto disperso per sempre. È incredibile come siamo riusciti a rintracciarlo proprio all’ultimo».

«Questa ottima notizia ci da modo poi di contestualizzare i rilevamenti compiuti da Philae sulla cometa, aggiungendo quelle informazioni che mancavano non conoscendo l’esatta ubicazione del lander e il “terreno” su cui si era posato» ha sottolineato Matt Taylor, Project Scientist della missione Rosetta.

«Ora che la ricerca del lander è finita, ci sentiamo davvero pronti per l’atterraggio di Rosetta e non vediamo l’ora di poter catturare delle immagini ancora più ravvicinate del sito di atterraggio della sonda» ha aggiunto Holger Sierks, Principal Investigator della camera OSIRIS.

La scoperta arriva a meno di un mese dalla discesa di Rosetta sulla superficie. Il 30 settembre, infatti, l’orbiter verrà inviato per una missione senza ritorno sulla superficie della cometa, dove potrà studiarla e osservare da vicino anche i pozzi aperti della regione Ma’at, che si spera rivelino alcuni dei segreti della struttura interna del corpo della cometa.

L’ESA promette di rilasciare al più presto maggiori informazioni e immagini sulla scoperta del lander Philae.


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