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Cinque nuovi “troiani” per Nettuno

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Un gruppo di astronomi è riuscito a individuare cinque nuovi asteroidi troiani di Nettuno (corpi minori che orbitano intorno al Sole lungo la stessa orbita di un pianeta, mantenendosi a una distanza di sicurezza controllata dal campo gravitazionale del pianeta stesso).

La scoperta porta la firma della campagna osservativa Pan-STARRS 1, condotta tra maggio 2010 e maggio 2014.
«La campagna PS1 ha un campo di ricerca molto ampio e abbastanza profondo da coprire una vasta parte della nube di troiani di Nettuno,» spiega Hsing-Wen Lin della National Central University in Taiwan. «Attualmente, PS1 è l’unico programma in grado di rilevare molteplici troiani di Nettuno in una sola campagna».

I cinque oggetti hanno diametri compresi tra 100 e 200 chilometri. Nelle immagini di PS1, gli astronomi hanno individuato quattro oggetti nel punto lagrangiano L4 di Nettuno, ovvero che precedono il pianeta di 60 gradi, e uno nel punto L5, ovvero 60 gradi alle spalle del pianeta.

L’oggetto nel punto L5 risulta molto più instabile degli altri quattro, il che suggerisce che si tratti di un corpo catturato di recente e la cui permanenza nei dintorni di Nettuno potrebbe essere momentanea.
«Le nostre simulazioni orbitali mostrano che il troiano in L5 libra stabilmente solo per alcuni milioni di anni,» si legge nello studio. «Ciò suggerisce che il troiano in L5 sia di recente cattura. I quattro nuovi troiani in L4, al contrario, occupano stabilmente la risonanza 1:1 con Nettuno da più di un miliardo di anni. È probabile, dunque, che siano di origine primordiale».

La campagna osservativa ha portato all’identificazione di altri due troiani già conosciuti, entrambi situati in orbita attorno al punto L4. Studiando la popolazione di troiani di Nettuno, gli astronomi hanno notato la totale assenza di corpi con inclinazioni comprese tra 10 e 18 gradi rispetto all’eclittica. Ciò ha portato gli scienziati a pensare che esistano due diverse popolazioni di troiani nettuniani: una di oggetti “freddi” (ovvero con inclinazioni orbitali inferiori ai 10 gradi) e una di oggetti “caldi” (ovvero con inclinazioni orbitali di oltre 18 gradi).
«Abbiamo notato la presenza di una zona dinamicamente instabile tra 10 e 18 gradi di inclinazione, ma il vero motivo dell’esistenza di due gruppi di troiani è ancora un mistero,» prosegue Lin.

Il prossimo passo, ora, sarà raccogliere informazioni sul colore di questi oggetti, in modo da verificare se l’esistenza di due differenti popolazioni di troiani di Nettuno è un semplice caso oppure se riflette diversi scenari di formazione.

Vedi anche

Il paper “The Pan-STARRS 1 Discoveries of five new Neptune Trojans”, pubblicato recentemente sulla piattaforma ArXiv.org dal gruppo, coordinato da Hsing-Wen Lin della National Central University di Taiwan

23 settembre 1846, 170 anni fa: la scoperta di Nettuno.


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