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Akatsuki ce l’ha fatta: ecco le prime foto di Venere dopo l’inserimento orbitale

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Venere ripresa dalla camera Ultraviolet Imager (UVI) a bordo della sonda, il 7 dicembre, subito dopo le monavro di entrata in orbita, a circa 72,000 km dalla superficie. National Research and Development AgencyJapan Aerospace Exploration Agency (JAXA)

La JAXA, l’agenzia spaziale giapponese, ha confermato poco fa che la sua sonda Akatsuki si è inserita nell’orbita desiderata attorno a Venere. La conferma che la disperata manovra di inserimento orbitale, avvenuta due giorni fa, fosse stata eseguita alla perfezione dal sistema di propulsione secondario era arrivata già pochi minuti dopo lo spegnimento dei motori; ora, però, è arrivata anche la conferma radio: analizzando le comunicazioni con la sonda, gli ingegneri hanno potuto calcolare con precisione la sua orbita.

Akatsuki si è inserita in un’orbita di 400 per 440000 chilometri attorno a Venere, con un periodo di 13 giorni e 14 ore e una direzione prograda, ossia identica a quella della rotazione del pianeta.
Tre degli strumenti scientifici – UVI, LIR e IR1 – erano già stati attivati nell’arco delle scorse settimane; ora sarà il turno degli altri tre strumenti, IR2, LAC e USO. Nel corso dei prossimi mesi, inoltre, la sonda eseguirà una serie di manovre per ridurre il suo periodo orbitale a nove giorni. La missione entrerà davvero nel vivo, almeno dal punto di vista scientifico, ad Aprile.