Questo è un momento molto particolare nella vita di tutti noi. Fino a un mese fa eravamo completamente liberi: liberi di andare a mangiare una pizza con gli amici, liberi di fare una semplice passeggiata e, soprattutto per noi astrofili, liberi di andare in qualsiasi luogo volessimo per osservare o fotografare il cielo.
Da metà marzo dobbiamo sottostare tutti a regole molto ferree, che ci impongono di non allontanarci da casa, se non per lavoro o per stretta necessità. Come astrofili, abbiamo dovuto tutti rivalutare le nostre postazioni di osservazione e cercare di tirare fuori il meglio da ciò che abbiamo a nostra disposizione.
Io so, e posso dirlo, di essere molto fortunata. Abito in un piccolo paesino di montagna, nelle Dolomiti bellunesi, dove, direttamente dal balcone di casa mia, posso ammirare due cime delle Marmarole, più precisamente il Ciastelin e il Campanil di Ciastelin, che arrivano a una elevazione massima di 2.570 metri. Due cime che mi fanno sempre una gran compagnia: la mattina quando mi alzo dal letto le contemplo sempre, con la loro colorazione spesso rosea data dell’enrosadira – quel fenomeno per cui le Dolomiti, con i raggi radenti del Sole al tramonto e all’alba, assumono quel loro caratteristico colore rosa-arancione – mi hanno da sempre regalato delle grandi emozioni.
Con l’inizio del mese di aprile abbiamo avuto tutti una grande opportunità, quella di riprendere il fantastico pianeta Venere in avvicinamento alle Pleiadi, un ammasso di stelle giovani che conosciamo tutti, dette anche “Sette Sorelle” o M 45 per i più tecnici.
L'articolo completo è pubblicato su Coelum n.244 - 2020 alla pagina 122: Leggilo Online!