Lost and Found è una nuova rubrica, non si sa quanto periodica, che ospita curiosità, aneddoti, stranezze e cose apparentemente inutili che girano intorno al mondo dell’astronomia. Aperta anche alle segnalazioni dei lettori.
Le bellezze del cielo stellato hanno da sempre affascinato la sensibilità degli artisti, siano essi poeti, scrittori o pittori. Diversi, fra questi ultimi, ci hanno lasciato testimonianza delle emozioni suscitate in loro dalla vista dei corpi celesti (basti pensare ai paesaggi notturni dipinti da Van Gogh). Estremamente più rare sono, invece, le raffigurazioni di particolari eventi astronomici, in grado di colpire l’immaginazione estetica, oltre che l’interesse scientifico. Questo è il caso del transito del pianeta Mercurio sul Sole, osservato al cannocchiale dal futurista Giacomo Balla. E successivamente da lui immortalato in un quadro.
A differenza di molti suoi colleghi, Giacomo Balla (1871-1958) non si accontentava di guardare ai fenomeni celesti dal punto di vista puramente estetico, ma cercava di saperne di più, leggendo le opere divulgative di astronomi quali Schiaparelli e Flammarion. Da autentico autodidatta, raggiunse una notevole conoscenza della volta stellata; riuscendo a riconoscere, al primo sguardo, le posizioni delle costellazioni e delle stelle più brillanti. In questo, fu anche aiutato da un appassionato di astronomia, suo amico, che possedeva un piccolo osservatorio, non lontano dall’abitazione romana dell’artista.
L'articolo completo è pubblicato su Coelum n.186 - 2014 alla pagina 46