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Il Santo delle Stelle

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San Lorenzo
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San Lorenzo“X Agosto“ , è il celebre poema di Pascoli con cui, il poeta romagnolo, interpreta le stelle cadenti come lacrime celesti. Non a caso la “ Notte di San Lorenzo “ è uno degli appuntamenti astronomici più cult dell’estate poiché il nostro pianeta, proprio in quella decade di agosto, transita nello sciame meteorico delle Perseidi e dunque l’atmosfera viene attraversata da un numero decisamente più alto di meteore rispetto alla norma. L’associazione fra le stelle cadenti e il Santo è dovuta ai carboni ardenti, le cui forme ricordano quelle delle comete, su cui venne martirizzato.

« E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!»

...

Chi era Lorenzo?

Nato a Huesca nella Spagna aragonese, fu uno dei sette diaconi di Roma, martirizzato durante la persecuzione cristiana voluta dall’Imperatore Valeriano.
La chiesa cattolica lo venera come Santo ed è considerato il patrono dei bibliotecari, dei vigili del fuoco, dei cuochi, librai e lavoratori del vetro. Inoltre è anche il Santo Patrono di numerosi comuni italiani.

osservatorio
Osservatorio di Nus, Valle D’Aosta
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« E quindi uscimmo a riveder le stelle.. »

Il verso dantesco sembra sposare alla perfezione quella che si presenta come un’estate ben propizia all’osservazione della volta celeste e del fenomeno che sarà maggiormente intenso nelle notti del 12 e 13 agosto.

Ecco di seguito una classifica stilata da homeaway.it sulle località italiane da cui poter osservare meglio il cielo. Tra le ventidue regioni d’Italia, spiccano Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Toscana e Sicilia, i cui cieli risultano meno contagiati dall’inquinamento luminoso. In provincia di Aosta sono svariate le località dal cielo limpido e cristallino tra cui La Thuile, Chambave, Morgex, Valtournenche e, naturalmente, Nus con il suo osservatorio e il planetario. Sempre nel Nord Italia, seguono le Alpi Marittime piemontesi – con in particolare la provincia di Cuneo, che può vantare uno tra i cieli più puliti della penisola – la provincia di Imperia e l’Alta Provenza. Per chi si trova al mare, magari sul Tirreno, le Isole dell’arcipelago toscano sapranno essere ottime complici. Ultima, ma non per qualità, la Sicilia che offre diversi posti bui per ammirare uno degli spettacoli più suggestivi che la natura propone.

Nel nostro paese la survey osservativa delle Perseidi inizierà con la notte di domenica 11 agosto. Le meteore saranno ben visibili nei pressi della costellazione di Perseo dove si trova il radiante dello sciame.

La figura mostra la posizione del radiante delle Perseidi come apparirà verso le 2:00 del mattino del 13 agosto, quando la costellazione sarà alta circa +40° sull’orizzonte di nordest.

Anche se questa regione celeste nel nostro paese sorge dopo la mezzanotte nel cielo di nord-est, si consiglia di iniziare l’osservazione già verso le ore 23:00 così da poter cogliere anche le meteore più isolate dallo sciame.

Generalmente, se le condizioni sono ottimali, è possibile osservare in media un passaggio di 60-100 meteore all’ora; il numero ovviamente diminuisce progressivamente man mano che ci si avvicina ai centri urbani o ad aree molto illuminate diventando impossibile distinguere gli eventi meno luminosi.

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Alcune meteore isolate dello sciame delle Perseidi

Quindi, come è facile intuire, il posto migliore per vedere le Perseidi è senza dubbio un sito buio, lontano dalle luci della città, con una chiara visuale del cielo sopra la testa (tuttavia, anche dalle città si potranno cogliere delle meteore ma solo quelle più luminose). La visibilità della Via Lattea è spesso un buon indicatore: se riusciamo a vederla, allora il sito di osservazione è abbastanza buio.

Non c’è alcuna necessità di eventuali telescopi o binocoli ad alta risoluzione: l’occhio nudo è l’arma migliore perché può immergersi in tutto il cielo, e le meteore possono apparire in tutte le direzioni con una velocità tale da sfuggire a qualsiasi lente. L’importante è non avere fretta: l’occhio umano impiega circa venti minuti per adattarsi al buio; bisogna dunque concedersi il tempo necessario per abituarsi all’oscurità.

Da non sottovalutare nemmeno la postura adottata per seguire il fenomeno… meglio se comoda in quanto la nostra testa pesa molto e i muscoli del collo non sono abituati a tenerla sospesa in strane posizioni. L’ideale è stare stesi, magari su un piano leggermente inclinato, con i piedi più bassi rispetto alla testa.

Nel sito dell’Osservatorio di Nus in Valle D’Aosta troverete alcuni pratici consigli per non perdere neanche un secondo dello spettacolo celeste più romantico dell’anno.

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