Home Articoli e Risorse On-Line Astronomia, Astrofisica e Cosmologia Il progetto European Solar Telescope – EST

Il progetto European Solar Telescope – EST

Letto 22.917 volte
0
Tempo di lettura: 22 minuti

.

Quali saranno  i principali strumenti scientifici al piano focale di EST?

.

Paolo Romano e` ricercatore dell’INAF presso l’Osservatorio Astrofisico di Catania. Si interessa di emersione del campo magnetico nell’atmosfera solare e processi esplosivi che avvengono in essa. Responsabile del design preliminare per il controllo degli strumenti di piano focale dell’European Solar Telescope.

Paolo Romano – Il telescopio EST sarà dotato di tre tipi di strumenti di piano focale capaci di acquisire dati simultaneamente e in modo sincronizzato. Il primo di questi strumenti, chiamato Broad Band Imager, è progettato da un team tutto italiano e dovrà sfruttare al massimo la capacità ottiche del telescopio attraverso due modalità di osservazione: una a grande campo di vista o una a campo di vista ridotto ma a più alta risoluzione spaziale. I suoi filtri a larga banda spettrale consentiranno osservazioni dettagliate della fotosfera e cromosfera solare.

Rappresentazione schematica e visione d'insieme del telescopio EST, in cui sono evidenziati lo specchio primario, il sistema di ottiche e la piattaforma in cui verranno allocati gli strumenti di piano focale. (Crediti: The EST Team)

La grande banda spettrale consentirà elevati flussi di fotoni e quindi bassissimi tempi di integrazione. Il ruolo cruciale di questo tipo di strumento è quindi legato alle tecniche di image restoring delle immagini che ne esalteranno le potenzialità osservative.

Un altro tipo di strumento sarà il cosiddetto Narrow Band Tunable Filter (Filtro Sintonizzabile a Banda Stretta), che consentirà di acquisire immagini ad elevata risoluzione spettrale usando interferometri di Fabry-Perot in serie lungo i profili di diverse righe spettrali che si formano a quote diverse dell’atmosfera solare. Ottimizzato anche per misure polarimetriche, questo strumento dovrà fornire immagini ad elevatissima cadenza temporale con un campo di vista di circa 60 arcsec, una risoluzione spaziale di 0.04 arcsec (corrispondenti a circa 30km sulla fotosfera solare) ed una elevata accuratezza polarimetrica.

L’ultimo tipo di strumento posto al piano focale del telescopio sarà uno spettropolarimetro a reticolo. È certamente il più complesso dei tre e il suo attuale progetto prevede la possibilità di modificarne la configurazione secondo quattro diverse modalità di utilizzo. Anche tali spettrografi opereranno sia nell’intervallo spettrale del visibile che in quello del vicino infrarosso.