Home Articoli e Risorse On-Line Astronomia, Astrofisica e Cosmologia Il progetto European Solar Telescope – EST

Il progetto European Solar Telescope – EST

Letto 22.749 volte
0
Tempo di lettura: 22 minuti

.

Perchè un progetto Europeo?

.

Manuel Collados e` astrofisico presso l’Istituto di Astrofisica delle Canarie (Tenerife, Spagna). E` esperto di spettro-polarimetria solare e coordina il progetto europeo EST.

Manuel Collados – Gli attuali telescopi solari europei sono infrastrutture nazionali per i quali progetto, costruzione e operatività sono garantite da singole nazioni. In alcuni casi, collaborazioni  internazionali hanno contribuito a migliorare le loro performance, con lo sviluppo di strumentazioni specifiche. Ciò ha portato ad una situazione in cui differenti nazioni hanno accumulato una esperienza differente e complementare sulle migliori tecniche di osservazione del Sole. Inoltre, dai risultati ottenuti con gli attuali telescopi solari, è chiaro che queste tecniche sono al limite delle loro capacità strumentali. Al momento possiamo raggiungere il limite di diffrazione di questi strumenti ottici e nessun grande avanzamento nella conoscenza del Sole sarà possibile senza un grande incremento nelle dimensioni del telescopio.

Un telescopio di 4 metri rappresenta una grande sfida. Nessun telescopio solare di tali dimensioni è mai stato costruito prima. Questo grande passo in avanti sarà possibile solo se le comunità scientifiche solari di differenti nazioni Europee si uniranno attorno ad un singolo progetto, mettendo in campo le migliori capacità di cui disponiamo al momento.

Attualmente, non esiste una singola nazione Europea con un numero di fisici solari abbastanza grande da giustificare uno sforzo isolato come questo. EST diventerà una realtà solo se verranno fatti sforzi condivisi a livello Europeo, fondendo gli interessi di tutte le comunità scientifiche solari attorno ad una sola infrastruttura e con il contributo finanziario di tutte le nazioni. Questo porterà ad un nuovo modo di utilizzo del telescopio, massimizzando il ritorno scientifico, selezionando I programmi osservativi sulla  base delle richieste scientifiche migliori e rendendo fruibili a tutta la comunità scientifica I dati acquisiti. Ciò è molto simile alla strategia di gestione impiegata nelle missioni spaziali, con il grande vantaggio di avere l’infrastruttura a Terra, con la flessibilità di poter modificare gli strumenti di piano focale secondo i bisogni dei programmi osservativi, o di migliorare le performance seguendo gli sviluppi tecnologici.

Ilaria Ermolli e’ ricercatore astronomo all’INAF Osservatorio Astronomico di Roma. La sua attivita’ di ricerca riguarda prevalentemente lo studio della variabilita’ dell’emissione radiativa del Sole e delle proprieta’ delle regioni magnetiche osservate nell’atmosfera solare. Ha coordinato il gruppo di lavoro che ha definito le caratteristiche del sistema di controllo e gestione del flusso dati del telescopio EST.

Ilaria ErmolliLa realizzazione di un progetto con gli obiettivi scientifici e le caratteristiche tecnologiche di EST non è perseguibile con risorse solamente nazionali, ma è invece resa possibile utilizzando in modo efficace e sinergico le risorse umane,  finanziarie e strumentali che possono essere disponibili a livello continentale in Europa. Il progetto EST infatti è altamente complesso e sofisticato. La realizzazione del telescopio e dell’intero osservatorio richiederà progressi tecnologici fortemente innovativi in molti ambiti, ad esempio, per la costruzione di varie parti ottiche e meccaniche del telescopio, per il controllo termico dell’osservatorio, per la realizzazione dei rivelatori impiegati nei diversi strumenti previsti al piano focale del telescopio, per la gestione dell’intera infrastruttura e per l’elaborazione della grande mole di dati che sarà prodotta con il suo funzionamento. Gli obiettivi scientifici che si potranno perseguire con le osservazioni effettuate renderanno EST una struttura di ricerca di rilevanza mondiale.