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15 giugno – Eclisse totale di Luna: che fare?

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Nell’articolo Eclisse totale di Luna: che fare? pubblicato su Coelum n.149 a pag 34, l’autore, Daniele Gasparri, ci dà qualche suggerimento per sfruttare proficuamente i 100 minuti di totalità offerti dall’eclisse indicandoci alcuni metodi per riprendere il fenomeno.

Riportiamo qui sotto il metodo di ripresa in HDR (High Dinamic Range) delle fasi parziali. Disponibile anche la tecnica dell’imaging a largo campo. Rimandiamo all’articolo sopra indicato per le altre metodologie.

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Riprese HDR delle fasi parziali

L’eclisse del 16 agosto 2008 ripresa compositando 8 singole immagini in HDR, tecnica che permette di rappresentare correttamente esposte sia la parte illuminata che quella in ombra nella fase parziale dell’eclisse
L’eclisse del 16 agosto 2008 ripresa compositando 8 singole immagini in HDR, tecnica che permette di rappresentare correttamente esposte sia la parte illuminata che quella in ombra nella fase parziale dell’eclisse

Se avete già esperienza di fotografia delle fasi parziali di un’eclisse di Luna, sapete che è molto difficile mostrare correttamente esposta la parte in ombra, che brilla di una tenue tinta rossa, e quella illuminata (cosa che invece riesce benissimo al nostro occhio). Per ottenere il risultato desiderato abbiamo due strade da seguire; entrambe prevedono l’uso della tecnica HDR (High Dynamic Range), descritta nell’articolo “HDR Imaging, re: una nuova luce sulle vostre immagini astronomiche” pubblicato in Coelum n. 117.

La prima sfrutta le capacità dei moderni sensori digitali che equipaggiano reflex e camere CCD. Questi hanno una dinamica di almeno 14 bit, il che significa che Riprese HDR delle fasi parziali l’informazione che effettivamente raccolgono, soprattutto in termini di dinamica, è molto superiore rispetto a quella che si può percepire nella foto. Se abbiamo l’accortezza di riprendere in formato RAW e di impostare tempi di esposizione tali che la parte illuminata stia per saturare il sensore (senza però farlo!), in fase di elaborazione, applicando quello che si chiama stretch logaritmico o un filtro DDP (con qualsiasi programma di elaborazione di immagini astronomiche), riusciremo a evidenziare sicuramente anche la ben più debole parte in ombra, con la tipica colorazione rosso cupo.

La seconda strada è leggermente più laboriosa ma è possibile attuarla con qualsiasi dispositivo. Invece di sfruttare la dinamica di una singola ripresa, se ne scattano tre in rapida successione, variando il tempo di esposizione. In particolare, un’immagine deve essere correttamente esposta per la parte illuminata, un’altra per la parte in ombra e la terza una via di mezzo. In fase di elaborazione si “selezioneranno” le parti correttamente esposte delle tre immagini per costruire la versione finale. Il consiglio è quello di affidare questa delicata fase a un software in grado di costruire riprese HDR, come ad esempio Photomatix (vedi la recensione in Coelum n. 117).

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Su Coelum 149 in edicola scoprite gli altri metodi per la ripresa di un eclisse totale di Luna, spiegati nel dettaglio da Daniele Gasparri:

  • La Sequenza
  • eclisse luna - sequenza
  • Riprendere il cono d’ombra della Terra
  • cono Luna
  • Immagine profonda a largo campo della totalità
  • immagine profonda a largo campo
  • Strisciata a largo campo
  • Campo Largo